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Debby Chiesa cede in finale a Viserba: vince la Schaefer

Deborah che peccato. Lascia tanto amaro in bocca la finale della “Rimini Cup”, il torneo Itf Women’s Tour dotato di un montepremi di 15.000 dollari organizzato dal Tennis Club Viserba che si è chiuso ieri con il successo della tedesca Anne Schaefer, impostasi sulla Chiesa per 6-4 3-6 7-6(6), dopo quasi tre ore di gioco, davanti ad una bellissima cornice di pubblico. Una veterana del circuito la Schaefer, tedesca di Apolda, 38 anni, ex numero 161 al mondo, tennista che con questi campi ha sempre avuto un ottimo feeling, basti ricordare che era approdata in semifinale anche nell’edizione del 2014, quando fu sconfitta da Jasmine Paolini che poi vinse il torneo. Merito principale della Schaefer, che pure era stata costretta a partire dalle qualificazioni, essere riuscita a rimanere lucida e presente nel momento cruciale del match, il tie-break che ha deciso il terzo set e il match. La 29enne di Trento però ha di che rammaricarsi, era salita in testa sul 5-3 e sul 6-5 era arrivata anche a procurarsi una palla per chiudere la partita e riassaporare il gusto di una vittoria e di un titolo che mancano dal 2017.
La Chiesa aveva reagito bene alla partenza convincente della tedesca, non si era sfilacciata dopo che la Schaefer era riuscita a rientrare da 0-2 a 3-2 nel secondo set, anzi, ha ripreso in mano il controllo degli scambi e infilato un parziale di quattro games a zero che ha rimesso tutto in discussione. La partita è rimasta in perfetto equilibrio nella terza e decisiva frazione, tra break e controbreak. La Chiesa ha dovuto ricorrere all’intervento medico, ma ha attinto a tutte le sue proverbiali risorse agonistiche per restare sempre ben dentro la partita. La tedesca ha mancato due occasioni per scappare sul 4-2, ma la tennista dell’Ata è arrivata a servire per il match avanti 5-4, senza trovare però il sostegno necessario nella battuta per dare l’ultima e decisiva spallata. La Schaefer è scattata meglio nel tie-break, portandosi sul 2-0, la trentina pareva aver trovato la forza per rovesciare l’inerzia, ma è stata la sua avversaria, dopo aver cancellato il match point a piazzare l’allungo decisivo e conquistare il 22esimo trofeo in carriera, il primo dopo undici anni di "digiuno". Peccato si diceva, restano tuttavia le sensazioni positive, Viserba ha restituito alla nostra più di un segnale incoraggiante. Può sorridere anche il presidente Renzo Monegaglia, adesso sa di poter fare pieno affidamento sulla sua giocatrice più importante per la serie A2 che prenderà il via a ottobre.

Autore
Luca Avancini

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