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Challenger di Rovereto: Oradini lotta ma deve arrendersi

C'è l'azzurro Francesco Maestrelli ai quarti del Trofeo Perrel-FAIP, torneo Challenger ospitato dal Circolo Tennis Rovereto (120.950€, Mapei). Il pisano ha prevalso contro il rampante irlandese Michael Agwi, dopo oltre due ore e mezza di lotta, risolta col punteggio di 7-6 6-7 6-2. “Complimenti ad Agwi, credo che crescerà molto. Ha doti e colpi di primissimo piano - le parole di Maestrelli - mi sembra un bravo ragazzo, gli auguro il meglio. E' stata una partita difficile: ho avuto le mie chance per chiuderla prima, ma mi sono fatto prendere dalla tensione. Sono stato bravo a non andare via di testa e restare focalizzato sul match.”

C'era anche un simpatico striscione con scritto “Curva Oradini” a sostenere l'atteso esordio di Giovanni Oradini, opposto al russo Alexey Vatutin, non è bastato per spingere il 27enne roveretano oltre il primo ostacolo del tabellone. Non avrà un tennis appariscente Vatutin, ma è uno che sa come mettere l’avversario in condizione di sbagliare, soprattutto se questo non ha colpi risolutivi. E' finita 6-2 6-4 per il russo, anche se Oradini può recriminare per l’ultimo game: ha ceduto il servizio sul 4-4, ma nel gioco successivo si è trovato 0-40 sulla battuta di Vatutin, senza riuscire però a sfruttare le chance. I rimpianti sono tutti per la terza opportunità, sciupata con una risposta di dritto in rete su una morbida seconda palla del russo. Il roveretano ha perso anche in doppio, in coppia con quel Geoffrey Blancaneux che è nei quarti in singolo (ha superato Zapata Miralles), compagno di squadra in Serie A1, con i colori dell’ATA Battisti Trento. I due saranno impegnati domenica a Roma per una delicata gara di ritorno dei play-out dopo il 3-3 di domenica scorsa.
E' finita al secondo turno l'avventura di Federico Arnaboldi. Dopo un inizio promettente, il comasco ha perso undici degli ultimi dodici game contro il potente August Holmgren, 26enne danese, uno degli ultimi esponenti del rovescio a una mano. La classifica (n.197 ATP) combinata all’età (26 anni) farebbe pensare a un giocatore al suo picco, invece la carriera del danese è iniziata da poco: ha studiato negli Stati Uniti e a fine 2021 è diventato numero 1 nella classifica di tutti i College americani. Ha intrapreso l’attività full time appena due anni fa entrando rapidamente nei top-200 ATP, segno che ha le potenzialità per diventare un giocatore “vero" ci sono tutte.
Prosegue invece la corsa di Martin Landaluce, giovane stella di questo torneo, il madrileno si è imposto per 6-2 7-5 sul francese Kyrian Jacquet.

Autore
Luca Avancini

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