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Challenger di Rovereto con tre top-100 in copertina

Lo spettacolo è assicurato. Ci sono ben tre top-100 e altri nomi di primissimo piano a impreziosire l'entry list del Trofeo Perrel-FAIP, torneo Challenger (140.000$, indoor) che si giocherà sui campi della Baldresca a Rovereto, dal 11 al 17 novembre.
A guidare la fila c'è il 27enne croato Borna Coric, ex numero 12 ATP, (ora è 95), uno che soltanto due anni fa vinceva il Masters 1000 di Cincinnati. Il tennista di Zagabria sarà a Rovereto per garantirsi un posto in tabellone ai prossimi Australian Open, traguardo rincorso anche dal francese Lucas Pouille (foto sotto), già numero 10 al mondo nel 2018. Il transalpino è appena rientrato tra i top-100 (è 97) dopo un periodo complicato, ma nonostante l’età, ha compiuto trent'anni lo scorso febbraio, e i lunghi trascorsi nel circuito maggiore, si è ancora convinto di poter fare ancora qualcosa di importante. Stiamo parlando di un giocatore che nel 2019, sotto la guida di Amelie Mauresmo, era riuscito a raggiungere le semifinali proprio a Melbourne, e conquistare un quarto agli Us Open, impreziosito dalla vittoria su Rafa Nadal. Parliamo di un giocatore tecnicamente completo, di tipica foggia francese, bello e spettacolare da vedere. 

Chiude il trio dei top-100 ATP lo scozzese Jacob Fearnley (foto sotto), che può raccontare una delle storie più belle del 2024. Una storia che ci insegna che si può anche partire un po’ più tardi per seguire la via del professionismo, dopo essersi concentrati sullo studio (alla Texas Christian University), per crescere come persona prima ancora che come tennista. Il 23enne di Edimburgo si trovava lo scorso settembre quasi senza classifica ATP, con una manciata di punti appena che lo collocavano alla posizione n.1.893. Da lì in avanti, la sua scalata è stata inarrestabile, tanto da portarlo a fine settembre nella top100 (al n.92, oggi è 94). Fearnley ha vinto gli ultimi due Challenger disputati, quello di Rennes, dove ha sconfitto tra gli altri Mannarino, e poi quello di Orleans (dove ha lasciato un solo game a Gigante nei quarti di finale). Alla scorsa edizione di Wimbledon (entrato con una wild card) aveva superato il primo turno, battendo lo spagnolo Moro Canas, prima di arrendersi a Djokovic, al quale tuttavia aveva strappato un set. Era piaciuta l’attitudine positiva e velocità in campo dello scozzese, si presenterà a Rovereto forte di una crescita impetuosa che l’ha portato scalare da inizio gennaio del 2024 oltre 500 posizioni, dall’iniziale numero 646 con il quale aveva passato l’ultimo Natale.

Talenti emergenti

Occhio però ai possibili outsider, e alle sorprese sempre dietro l’angolo in tornei come questo. Va seguito con grande attenzione anche il giovanissimo spagnolo Martin Landaluce, uno dei giovani più promettenti del circuito. Classe 2006, sembra destinato a essere la più credibile spalla di Carlos Alcaraz negli anni a venire. Quest'anno ha scalato circa 300 posizioni e di recente ha vinto il ricco Challenger di Olbia. A proposito di giovani, ci sarà anche il croato Dino Prizmic, classe 2005, è sceso al numero 380 dopo che l'anno scorso – ancora in età da tornei junior – era salito in 155esima posizione, ma il suo tennis possiede un enorme potenziale.
Tra gli azzurri merita massima considerazione il talento del pesarese Luca Nardi (foto sopra), aveva incantato tutti a inizio anno, con la prestigiosa vittoria contro Novak Djokovic a Indian Wells e la successiva affermazione a Napoli, poi si è un po' perso. Attualmente è numero 102 ATP, ma ha tutto per ritrovarsi qui. Uno col suo tennis può rendere ovunque, anche sul tappeto Mapei che sarà allestito presso il CT Rovereto.

Qualità ed esperienza

Dovrebbe trovare posto in tabellone anche l'esperto Stefano Travaglia, classe 1991, si sta rilanciando da quando è seguito da coach Gipo Arbino, e può nutrire qualche speranza di ammissione al pari di Federico Arnaboldi, pure lui motivatissimo perché a caccia di un posto all'Australian Open (in questo caso per le qualificazioni).
Non vanno poi trascurati giocatori dal pedigree importante, a cominciare dal 33enne francese Pierre-Hugues Herbert, ex n. 36, uno che in doppio ha vinto tutto insieme al connazionale Nicolas Mahut: Us Open (2015), Wimbledon (2016), Roland Garros (2018 e 2021), Australian Open (20199 e Atp Finals (2019 e 2021). Spiccano anche i nomi del serbo Laslo Djere (foto sopra), classe 1995, già numero 27, due titoli ATP, compreso il “500” di Rio de Janeiro, e quello del russo-kazako Mikhail Kukushhkin, classe 1987, tennis esplosivo quanto imprevedibile.

Autore
Luca Avancini

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