Pickleball: Thomas Kraus conquista anche Cavareno
Secondo successo su tre, Thomas Erich Kraus si conferma uno dei migliori interpreti trentini del pickleball, disciplina che sta conoscendo anche da noi crescente interesse e popolarità. Il tennista dell’Argentario, già vincitore della tappa inaugurale del circuito regionale, andata in scena lo scorso giugno a Pergine, si è aggiudicato anche la terza e ultima prova ospitata del Centro Tennis Alta Val di Non, a Cavareno, prova che ha ottenuto un buon riscontro in termini di partecipazione.
Sensibilità, tocchi sapienti e rapidi cambi di gioco, Kraus ha fatto valere la qualità del suo gioco, ma non ha avuto affatto vita facile nella sfida decisiva che lo ha opposto a Umberto Pezzi, assoluto protagonista del secondo appuntamento disputato sempre a Pergine. Era la finale che un po' tutti si aspettavano, tra i due giocatori più completi e abili nel leggere le situazioni, una finale corsa via rapida e divertente, a lungo in equilibrio di punteggio. L’ha spuntata Kraus, che è riuscito a limitare al minimo gli errori nel momento cruciale del match, quello che gli ha permesso di imporsi per 15-13. Il tennista di Cognola aveva chiuso imbattuto il proprio girone eliminatorio, davanti a un ottimo Cristian Genetti, mentre Pezzi aveva superato la concorrenza di un positivo Daniel Graiff, quest’ultimo sconfitto solo nello scontro diretto.
Il doppio maschile ha incoronato la coppia formata da Giampaolo Dondi ed Enrico Fronza che hanno avuto la meglio contro il duo Graiff-Pezzi, mentre la gara del misto ha premiato Serena Fogarolli e Giampaolo Dondi, primi davanti a Chiara Brambilla e Giuliano Andreolli.
Il circuito si concluderà il 12 e il 13 ottobre prossimi con il Master regionale, che spalancherà ai vincitori le porte del Master nazionale, da giocare in contemporanea alle Nitto ATP Finals di Torino
Alla scoperta del pickleball
Qualcuno l’ha definito “Tennis in slow motion”, per via della lunghezza degli scambi, una ricerca del punto che privilegia finezza e precisione, a scapito della forza e della potenza. Comodo da praticare, considerati i costi ridotti per attrezzature e spazi, semplice da avvicinare, ma non banale, di certo divertente e coinvolgente, il pickleball è uno sport che sembra riunire in sé elementi propri del badminton (punteggio), del tennis, del padel, dei racchettoni da spiaggia, e addirittura del ping pong, con il quale condivide diverse modalità di impugnatura e gioco. Si gioca in due, molto più spesso in quattro, anche se il campo è decisamente più piccolo anche del padel. La palla di plastica non pressurizzata, rimbalza spesso in modo quasi imprevedibile, e costringe i giocatori a mantenere alta attenzione e concentrazione. Facile, ma non troppo insomma. «I tennisti come primo approccio sono un po’ snob, ma anche quelli bravi possono avere difficoltà nel pickleball, perché le dimensioni del campo e le regole del gioco lo rendono molto diverso», ricorda al proposito Zelindo Di Giulio, presidente della neonata Federazione italiana pickleball. Prontezza di riflessi e rapidità d’azione, queste le qualità richieste per divertirsi.
Il campo da gioco
Le dimensioni effettive di un campo da pickleball sono circa 1/3 di uno da tennis, pari a 13,41 m di lunghezza per 6,10 m di larghezza. Come quest’ultimo è diviso da una rete, che però è più bassa e misura 36 pollici ai lati e 34 al centro, anziché 42 e 36 pollici (circa 91,5 cm ai lati e 86,3 al centro, contro rispettivamente 107 e 91,5 cm).
Regole e punteggio
E qui finiscono le similitudini con il tennis. Il punteggio infatti è diverso: si gioca al meglio di due set su tre, raggiungendo almeno 11 punti (ma la differenza con l’avversario deve essere di due punti, quindi si va avanti fino all’ottenimento del vantaggio previsto). In battuta è buona solo la prima, non c’è una seconda chance nel caso di palla fuori, net, o – nel pickelball – kitchen invasion. La kitchen è una delle peculiarità del gioco: un’area di non-volée situata sotto rete a una distanza di circa 2 metri per ciascuna metà campo, in cui non si può colpire la palla in battuta.
Un po' di storia
Nato nel 1965 negli Stati Uniti, è diventato uno degli sport più amati oltreoceano e la sua popolarità sta ora conquistando anche la vecchia Europa. Pare che lo abbia inventato un membro del congresso degli Usa, Joel Pritchard, insieme agli amici Bill Bell e Barney McCallum. Il loro obiettivo era quello di intrattenere e far divertire i bambini annoiati in vacanza con delle attrezzature facili da reperire. Non a caso, oggi questa disciplina è molto diffusa nelle scuole statunitensi che hanno nel programma il pickleball come attività fisica per gli allievi.