Il pickleball è sbarcato in Trentino: a Cavareno la terza tappa
Il pickleball è sbarcato ufficialmente anche in Trentino, sui campi del Ct Pergine che ha allestito le prime due delle tre tappe provinciali previste dal circuito che coinvolgerà tutto il Paese, con tanto di Master regionale e il Master nazionale da giocare in contemporanea alle Nitto ATP Finals di Torino. I tornei sono riservati a tutti i tesserati FITP, in possesso di tessera atleta agonista o non agonista Tennis, Padel e Beach Tennis, senza alcun limite di classifica e/o storico classifica. Il terzo appuntamento è fissato per sabato 21 e domenica 22 settembre sui campi del Centro Tennis Alta Val di Non a Cavareno.
Buono in termini di presenza e coinvolgimento il riscontro dei due eventi ben organizzati dal circolo valsugnaotto. Il protagonista della prima tappa è stato il tennista dell’Argentario Thomas Erich Kraus, vincitore in singolo, al termine di un’equilibrata finale con Giampaolo Dondi delle Arcade, risolta 15-12, e in doppio insieme a Daniel Graiff del Ct Trento. I due hanno superato la concorrenza dello stesso Dondi e del compagno Umberto Pezzi, quest’ultimo imposto nel misto al fianco della bolzanina del Tennis Bauzanum Sabrina Cannas.
Proprio Pezzi, tesserato per il Circolo organizzatore, è stato l’autentico mattatore della seconda prova andata in scena sui campi di Pergine. Si è aggiudicato il singolo, superando il roveretano Francesco Liace, con il quale ha poi conquistato anche il titolo di doppio maschile. Non pago il roveretano ha fatto sua anche la prova del doppio misto, in compagnia di Chiara Conter. Grande incertezza sino all'ultimo invece nel singolare femminile, che ha premiato Elisa Rigoni: la tennista dell'At Levico ha preceduto nella graduatoria finale le compagne di circolo Chiara Conter e Chiara Brambilla.
Alla scoperta del pickleball
Qualcuno l’ha definito “Tennis in slow motion”, per via della lunghezza degli scambi, una ricerca del punto che privilegia finezza e precisione, a scapito della forza e della potenza. Comodo da praticare, considerati i costi ridotti per attrezzature e spazi, semplice da avvicinare, ma non banale, di certo divertente e coinvolgente, il pickleball è uno sport che sembra riunire in sé elementi propri del badminton (punteggio), del tennis, del padel, dei racchettoni da spiaggia, e addirittura del ping pong, con il quale condivide diverse modalità di impugnatura e gioco. Si gioca in due, molto più spesso in quattro, anche se il campo è decisamente più piccolo anche del padel. La palla di plastica non pressurizzata, rimbalza spesso in modo quasi imprevedibile, e costringe i giocatori a mantenere alta attenzione e concentrazione. Facile, ma non troppo insomma. «I tennisti come primo approccio sono un po’ snob, ma anche quelli bravi possono avere difficoltà nel pickleball, perché le dimensioni del campo e le regole del gioco lo rendono molto diverso», ricorda al proposito Zelindo Di Giulio, presidente della neonata Federazione italiana pickleball. Prontezza di riflessi e rapidità d’azione, queste le qualità richieste per divertirsi.
Il campo da gioco
Le dimensioni effettive di un campo da pickleball sono circa 1/3 di uno da tennis, pari a 13,41 m di lunghezza per 6,10 m di larghezza. Come quest’ultimo è diviso da una rete, che però è più bassa e misura 36 pollici ai lati e 34 al centro, anziché 42 e 36 pollici (circa 91,5 cm ai lati e 86,3 al centro, contro rispettivamente 107 e 91,5 cm).
Regole e punteggio
E qui finiscono le similitudini con il tennis. Il punteggio infatti è diverso: si gioca al meglio di due set su tre, raggiungendo almeno 11 punti (ma la differenza con l’avversario deve essere di due punti, quindi si va avanti fino all’ottenimento del vantaggio previsto). In battuta è buona solo la prima, non c’è una seconda chance nel caso di palla fuori, net, o – nel pickelball – kitchen invasion. La kitchen è una delle peculiarità del gioco: un’area di non-volée situata sotto rete a una distanza di circa 2 metri per ciascuna metà campo, in cui non si può colpire la palla in battuta.
Un po' di storia
Nato nel 1965 negli Stati Uniti, è diventato uno degli sport più amati oltreoceano e la sua popolarità sta ora conquistando anche la vecchia Europa. Pare che lo abbia inventato un membro del congresso degli Usa, Joel Pritchard, insieme agli amici Bill Bell e Barney McCallum. Il loro obiettivo era quello di intrattenere e far divertire i bambini annoiati in vacanza con delle attrezzature facili da reperire. Non a caso, oggi questa disciplina è molto diffusa nelle scuole statunitensi che hanno nel programma il pickleball come attività fisica per gli allievi.