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L'effetto Sinner c'è, e si vede anche in Trentino

L’effetto Sinner si vede. Anche in Trentino la passione per il tennis cresce grazie alle imprese del campione altoatesino. I numeri sono in crescita, ma non solo - come si potrebbe pensare - di bambini o ragazzini che si iscrivono ai corsi, ma anche di adulti che decidono di prendere in mano la racchetta e di iscriversi ai Circoli tennis, magari prendendo un po’ di lezioni con i maestri per affinare i propri colpi. A confermarlo è il tecnico federale Alberto Tirelli, che per conto della Fit è responsabile della macroarea nord-est. È lui, quindi, che ha il termometro del movimento, da un punto di vista del settore agonistico, ma non solo. «Posso confermare che i numeri sono in crescita anche in Trentino: ci sono più iscritti nelle scuole tennis, ma ci sono anche molti adulti che si avvicinano al nostro sport o che, dopo averlo praticato da ragazzi, si stanno riavvicinando. Di sicuro ci sono i meriti di Sinner, ma c'è stata anche la Davis vinta nel maschile e la finale delle donne nella Billie Jean King Cup. E poi tanti ottimi risultati». Risultati che non sono frutto del caso: «Il movimento cresce da un po’ di anni grazie anche al progetto del settore tecnico per il quale sono state fatte migliaia e migliaia di ore di formazione con l’obiettivo di innalzare le competenze tecniche degli insegnanti». E anche in Trentino i talenti non mancano: qualche mese fa Alessandro Fronza ha vinto a Milano la prestigiosa Coppa Lambertenghi, laureandosi campione italiano under 12. «Lui è uno dei talenti che abbiamo: un ragazzo molto educato, intelligente e posato, sul quale stiamo puntando. Ha davanti un lungo percorso, ma sta andando bene». Insomma, come detto da Sinner, senza mettere troppe pressioni addosso, l’augurio è che il ragazzino possa fare strada: due settimane fa ha vinto il titolo under 14 nel Bors Breclav Open 2024, Repubblica Ceca, e l’articolo sul sito della Federazione iniziava con la frase «Sulle orme di Jannik? È ancora presto per fare dei paragoni così ingombranti ma certo l’under 14 Alessandro Fronza sta seguendo le rotte del rosso della val Pusteria».

Le parole di Tirelli trovano conferme anche sul territorio. «La crescita si vedeva prima e ora la vedremo ancora di più - spiega Mario Corona del Circolo tennis di Mezzolombardo -. Il riscontro c’è, sia da parte dei bambini sia degli adulti. Nell'ultimo periodo sono arrivati anche da noi dicendo di aver visto Sinner e di voler imparare a giocare». Corona racconta poi un aneddoto: «Sinner ha giocato anche qui a Mezzolombardo, nel torneo under 14 del 2015». Ma in quel caso niente coppa alzata al cielo: «Ha perso al secondo turno, ma era uno dei suoi primissimi tornei».

Dalla Rotaliana alla Valsugana: «Sta andando veramente bene dal punto di vista della passione e della crescita - sorride Toni Gerginov del Circolo Tennis Borgo -. Domenica ci siamo trovati al Circolo per guardare insieme la partita, ma abbiamo appassionati che sono andati anche a Torino a vederlo: un papà con suo figlio l'hanno aspettato fuori dall'albergo e si sono fatti la foto». La passione che cresce, però, può portare anche a dei problemi: «Noi siamo di fatto già pieni: ci sono i corsi e ci sono i soci e abbiamo un solo campo al coperto, più un altro all'aperto. Ora speriamo di riuscire ad allargarci a Roncegno, con un altro campo con la copertura fissa: per la scuola tennis sarebbe una fondamentale boccata d'ossigeno».

«Non so se sia effetto Sinner o anche altro, ma i numeri sono sensibilmente aumentati. Lo dico per noi, qui a Cavareno, ma anche per i Ct di Tuenno e Malé», racconta Diego Valentini, che lavora in una delle strutture più belle dell’intera provincia, con 7 campi da tennis, 2 da padel e 1 da pickleball. «Oltre ai bambini e alla scuola tennis ci sono anche tanti ragazzi, magari trentenni, che smettono col calcio e iniziano col tennis. E anche molte ragazze tra i 30 e i 40. Noto anche un avvicinamento culturale al nostro mondo: persone che vengono al circolo, anziani che parlano di tennis al bar, ragazzini che leggono di tennis sulla Gazzetta: sinceramente questo tipo di cultura tennistica non c’era mai stata».

Articolo di Matteo Lunelli
Fonte giornale l'Adige

Autore
Luca Avancini

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