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Max Sartori sbarca a Rovereto: collaborerà con la Scuola Tennis

“Non un nome, ma un progetto”. Non uno slogan, ma il manifesto di una comunione d’intenti. Bastano poche parole per presentare l’arrivo di Max Sartori a Rovereto e certificare la gran voglia di crescere del Circolo Tennis Rovereto. A tutte le latitudini. Lo ha già fatto a livello organizzativo con l’allestimento del torneo Challenger che lo scorso febbraio ha incoronato lo svizzero Dominic Stricker, lo stesso che ha impallinato Tsitsipas agli Us Open, ora il club del presidente Giorgio Trentini vuole proseguire su questa strada anche dal punto di vista tecnico. La scuola della Baldresca è già a cinque stelle, una delle due Top Scholl presenti in regione (l’altra si trova al Rungg), il massimo riconoscimento concesso dalla Federazione, ma tutti qui hanno intenzione di allargare l’orizzonte, “di aprirsi a nuove prospettive”, come sottolinea lo stesso Trentini. La passione spinge a guardare avanti, senza paura, senza timore di perdersi.

Scuola al Max

E per alzare ulteriormente l’asticella c’era bisogno di sinergie. Forti. Così, con questo spirito, che è prima di tutto una filosofia, è nato il binomio con Max Sartori, 56enne tecnico vicentino, uno che non ha certo bisogno di tante presentazioni, allenatore tra gli altri di Andreas Seppi, Karin Knapp, Simone Vagnozzi e Marco Cecchinato. Collaboratore di Piatti a Bordighera, fu lui a scoprire il talento di Sinner e ad aprigli le porte del Piatti Tennis Center. Non una semplice collaborazione, ma qualcosa di molto più coinvolgente. “Alla base ci sono le stesse idee, la stessa volontà di dar vita a un progetto ambizioso - conferma Sartori - Lavoreremo insieme, e a distanza, ma sempre a stretto contatto. La mia non sarà una presenza occasionale.” Scegliere Rovereto e il Trentino non è stato difficile. “Ho tanti amici lì da voi, ma a Rovereto ho trovato anche le strutture ideali per impostare un discorso di alto livello.” L’ispirazione ha preso forma proprio durante il Challenger, Sartori era salito per seguire Giulio Zeppieri. “Durante l’estate abbiamo approfondito il discorso e scoperto di avere tanti obiettivi in comune.”

Manifestazioni e Scuola tennis

E’ il binario su cui far correre le idee. “L’ho detto sin dal primo momento che mi sono candidato a presidente del Circolo - ribadisce Trentini - Avere a Rovereto una scuola tennis all’altezza, e puntare su una programmazione di eventi importanti, questi dovevano essere i nostri traguardi.” E c’è già il proposito, appena sussurrato, di allestire un Open da 125mila dollari. “Vogliamo rafforzare il nostro team di professionisti, offrire le migliori possibilità di crescita ai nostri giocatori, ma questo progetto intende spingersi oltre i confini del Circolo Tennis Rovereto, non rimanere circoscritto qui - continua il presidente - Volevamo creare un’opportunità in più per tutti i ragazzi del territorio. Non abbiamo mai avuto alcuna desiderio di chiuderci in noi stessi, al contrario la volontà è quella di aprirsi il più possibile verso l’esterno. E’ la filosofia di Max Sartori, ma è anche la nostra.”
La partenza di Andrea Stoppini, trasferitosi qualche chilometro più in là, al Circolo Tennis Arco, ha imposto un ripensamento. Una scelta. “Qui c'è un gruppo di maestri affiatato che lavora insieme da tanti anni, abbiamo pensato che la soluzione migliore potesse aggiungere qualcosa in più di veramente significativo, e non semplicemente di ingaggiare un altro tecnico - spiega Luca Stoppini, fratello di Andrea e direttore tecnico della scuola roveretana - Sartori lavora a Vicenza, la vicinanza ha aiutato. Il nostro sarà un lavoro condiviso, non verrà qui di tanto in tanto a dare un’occhiata, ma garantirà la sua presenza almeno due o tre volte la settimana. E porterà i suoi maestri e il suo preparatore atletico. Possiamo dire che Sartori sarà part-time a Rovereto.” Tenere le porte aperte, è questo lo spirito che anima il circolo lagarino. “Non ci sentiamo in competizione con nessuno, ma crediamo molto nel confronto - continua Stoppini - Lo riteniamo indispensabile per crescere, e questo vale per noi maestri, come per i ragazzi. La presenza di Max rappresenterà uno stimolo fortissimo per tutti. Innalzare il nostro livello è la finalità principale che ci siamo posti.” Sartori si è legato a Rovereto per un anno, si partirà a fine settembre, “Ma ci sono tutti i presupposti perché nasca un rapporto duraturo.”, la chiosa.

Autore
Luca Avancini

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