Torneo Città di Trento: tutti i risultati
Matteo Fondriest e Anita Pantezzi, il 60esimo Città di Trento, segnato dalla doppietta trentina nelle gare Open di Giò Oradini ed Elisa Visentin, va in archivio assegnando gli ultimi titoli, quelli di terza. Che non sfuggono ai favoriti della vigilia. Fondriest, 16enne tesserato per il circolo di casa, aggirata non senza qualche problema la scorbutica semifinale con un giocatore tennista capace di soluzioni raffinate quanto imprevedibili, come Simone Ziglio, fa sua anche la sfida decisiva con il 21enne 3.1 bellunese dell’Argentario Simone Perissinotto, tanta sostanza e pochi gorgheggi, emerso di forza dalla parte bassa del tabellone, dopo aver piegato il 3.1 Alessandro Cella, veneto di Bassano classe 1998, tesserato per il Ct Rovereto, e il compagno di circolo Emanuele Volpe, bravo quest’ultimo a issarsi sino alle semifinali grazie alla vittoriosa rimonta con Alessandro Maronato. La finale resta in bilico per due set, poi nel terzo Fondriest conferma di avere una marcia in più sul piano dell’intensità. Brilla di luce propria il successo perentorio della Pantezzi, sempre più padrona del Grand Prix. Per la 3.1 dell’Ata, classe 2005, si è trattato del quinto alloro di questa sua autorevole stagione, dopo quelli di Arco, Rovereto, Provinciali e Levico. A queste latitudini la tennista dell’Ata non sembra avere rivali: ha tenuto a distanza con sicurezza in semifinale la 15enne del Rungg Finjia Steiner, e nella sfida decisiva ha comandato con forza gli scambi senza mai dare punti dei riferimento a una rivale propositiva nel gioco come la 24enne del Centro Val di Non Elena Santini. Proprio la Santini aveva fermato in semifinale la corsa della giovanissima Alice Alma Macconi, 4.1 classe 2006 dell’Argentario, piccola rivelazione del tabellone femminile, ragazzina di carattere che si era fatta largo con decisione mettendo sotto una giocatrice esperta come la 3.4 Martina Taddei e una in crescita come la 16enne 3.4 di casa Bianca Cioffi. Enrico Slomp e Matteo Fondriest si sono aggiudicati il torneo di doppio, battendo in finale Andrea Gattamelata e Andrea Rospocher.
Singolare maschile Terza
Quarti
Fondriest b. Novati 6-2 6-2, S. Ziglio b. P. Tranquillini 6-3 2-6 6-1, E. Volpe b. Maronato 6-7 6-1 6-1, Perissinotto b. Cella 7-5 6-4
Semifinali
Fondriest b. S. Ziglio 6-2 3-6 6-0, Perissinotto b. E. Volpe 6-3 6-1
Finale
Fondriest b. Perissinotto 6-4 4-6 6-0
Singolare femminile Terza
Quarti
Steiner b. Menapace 6-0 6-1, Maccani b. B. Cioffi 6-2 6-3, Santini b. Cenni 6-2 6-1
Semifinali
Pantezzi b. Steiner 6-2 6-2, Santini b. Maccani 6-3 6-2
Finale
Pantezzi b. Santini 6-1 6-1
Doppio maschile
Semifinali
Fondriest-Slomp b. Negriolli-Tamanini 6-0 6-0, Gattamelata-Rospocher b. Pulita-Trentini 3-6 6-4 10-4
Finale
Fondriest-Slomp b. Gattamelata-Rospocher pr
COSI' LE GARE MAGGIORI - Giovanni Oradini ed Elisa Visentin. Bisogna tornare indietro di 55 anni per trovare due trentini in cima al Città di Trento. Era il 1965, e il torneo provinciale più ricco di storia applaudiva il beniamino di casa Giuliano Maistri e la bionda Gioia Grotti, promessa del tennis roveretano. Da Rovereto arrivano anche i due vincitori dell’edizione numero sessanta di una manifestazione che nell’estate più tormentata ha ritrovato quasi d’incanto qualità e spettacolo. Peccato soltanto che la finale maschile sia scivolata via senza storia in appena un’ora di gioco, saldamente nelle mani di Oradini, e che quella femminile, per le bizze dispettose del tempo sia stata dirottata al coperto, in quel di Borgo, privando così il pubblico, accorso insolitamente numeroso sulle tribune di piazza Venezia, di una sfida sicuramente stuzzicante e interessante. Se il match tra Oradini e Davide Tortora, che insieme al roveretano gioca e studia negli States alla Mississipi State University, è scappato via così veloce, i meriti o le colpe vanno equamente divisi tra il 22enne 2.2 tesserato quest’anno per il circolo romano Ferratella, e il 2.3 bolzanino, classe 2000, ex numero 71 nel ranking Itf a livello under 18, vincitore un anno fa dell’Open di Mezzolombardo; il primo ha servito come un treno e affondato il rovescio con una facilità disarmante, il secondo è rimasto attanagliato dalla tensione, e forse dall’emozione, sin dai primi scambi. Tortora aveva vinto una bella semifinale con il brissinese Pietro Fellin, che come lui si allena al Rungg sotto la supervisione dei fratelli Gasbarri, semifinale che ne aveva esaltato le qualità di incontrista, la sensibilità e la capacità di rispondere con efficacia da ogni angolo, ma in finale si è lasciato prendere dalla fretta, dalla foga di accorciare gli scambi, di fronte ad un avversario, sempre più granitico e sicuro con il passare degli scambi. Oradini ha dato una prova di forza e una dimostrazione di maturità davvero convincenti, è cresciuto partita dopo partita, stritolando in semifinale con le sue violente accelerazioni anche un giocatore roccioso come il 23enne 2.4 del Rungg Horst Rieder. “L’esperienza americana ha avuto un impatto davvero positivo sul mio gioco - ha spiegato - Prima di arrivare al college non mi sentivo ancora maturo; avevo molta difficoltà a gestire le mie emozioni in campo”. Adesso tornerà negli Usa per finire gli studi “Ma la mia idea è di tentare la strada del professionismo a tempo pieno; so che ci sarebbe la possibilità di rimanere un ulteriore anno alla Mississippi State University, vediamo, sicuramente cercherò di scalare le classifiche ATP per vedere dove potrò arrivare”.
Dopo Riva, Pergine e Provinciali, Elisa Visentin ha infilato un’altra perla nella sua scintillante stagione, buttando giù dal trono la favorita della vigilia, la 2.2 Valeria Muratori, bazzanese, classe 1986, tesserata per Carpi, che qui aveva trionfato per tre volte di fila, dal 2016 al 2018, l’ultima volta proprio contro la Visentin. La 20enne 2.4 del Ct Rovereto però è cresciuta parecchio nel frattempo, in personalità e qualità di gioco, innanzitutto. E lo ha dimostrato aggirando bene i pericoli che si annidavano nella semifinale con la gardenese Verena Hofer, grandi mezzi atletici e tecnici, ex campionessa italiana under 14 e 16, ed ex numero 667, una che un anno fa ha detto basta con il tennis internazionale, “per mancati progressi”, e non si è lasciata avvinghiare dai cambi di ritmo della emiliana che avevano funzionato in precedenza con Elena Covi, 2.5 trevigiana ex Argentario capace di imporre il suo ritmo nei quarti alla meranese Marion Viertler. La Visentin è rimasta sempre in controllo, variando con intelligenza la profondità e l’angolazione dei suoi colpi che hanno avuto presto ragione della resistenza della tennista bolognese.
In settimana il resto del programma, a cominciare dalla finale del terza femminile che vedrà di fronte Anita Pantezzi ed Elena Santini, e il tabellone del terza maschile.
Singolare maschile Open
Quarti: Oradini b. Pozzani 6-4 6-0, Rieder b. Lotti 6-4 6-2, Tortora b. Trucker 6-3 6-4, Fellin b. Gabrieli 6-2 6-4 - Semifinali: Oradini b. Rieder 6-1 6-3, Tortora b. Fellin 7-5 6-3 - Finale: Oradini b. Tortora 6-1 6-0
Singolare femminile Open
Quarti: Muratori b. L. Mair 7-6 6-1, E. Covi b. Viertler 7-6 6-3, Hofer b. Bernardi 6-2 6-3, Visentin b. Odorizzi 6-1 6-3 - Semifinali: Muratori b. E. Covi 6-2 7-6, Visentin b. Hofer 6-2 7-6 - Finale: Visentin b. Muratori 6-4 6-2