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Angelica Moratelli: dopo lo scudetto c'è l'Australia

Articolo di Angelo Zambotti
Domenica ha completato la propria cavalcata tricolore con l’At Verona Falconeri, al primo scudetto della propria storia, ma ora il pensiero è già rivolto verso l’Australia, che raggiungerà tra meno di due settimane: stiamo parlando di Angelica Moratelli, tennista 30enne fresca di titolo nazionale a squadre di A1 femminile. Un’impresa centrata nella finale di Torino superando per 3 a 1 le rivali del Circolo Tennis Palermo in sinergia con le compagne di squadra, ovvero la scaligera Aurora Zantedeschi (che in tandem con Moratelli ha consegnato al team veronese il punto decisivo), l’umbra Angelica Raggi e la spagnola Eva Guerrero Alvarez.
«Per me vincere lo scudetto con l’At Verona, squadra in cui sono cresciuta, è stato come chiudere un cerchio dopo che avevo vinto un campionato nel 2006, quando ero proprio una ragazzina», racconta la classe 1994 che ora abita a Lavis.
Il tutto al termine della prima stagione dedicata in tutto e per tutto al doppio. «Diciamo che arrivata ad un certo punto della mia carriera - prosegue Moratelli, il cui best ranking Wta in singolo è il 318, toccato nel lontano 2013 - ho deciso di puntare sul doppio, specialità che, oltre a tante soddisfazioni a livelli di risultati, mi sta regalando nuovi stimoli e soprattutto sensazioni che non provavo da un po’. In singolare mi era quasi passata la gioia nello scendere in campo».
Ora Moratelli è 74ª nel ranking mondiale di doppio, terza delle italiane: e lunedì 23 Moratelli volerà verso Sydney, dove affronterà con i colori azzurri (in squadra ci sono anche le olimpioniche Jasmine Paolini e Sara Errani) la terza edizione del torneo a squadre miste che apre una serie di impegni nella terra dei canguri, con il mirino puntato agli Australian Open, primo Slam del 2025. «Il primo obiettivo - conclude la tennista trentina - è recuperare del tutto dai dolori alla schiena che mi tormentano da un po’. Lo scorso anno a Melbourne ero al debutto, quest’anno dopo aver rotto il ghiaccio nei quattro Slam sarò più rodata e rinfrancata dai due turni passati agli Us Open, dove abbiamo perso dalle numero 1 al mondo (la canadese Dabrowski e la neozelandese Routliffe, ndr). E poi quello australiano è il mio “Major” preferito».

Fonte: "Il T", quotidiano autonomo del Trentino Alto Adige

Autore
Luca Avancini

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