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La ricetta del maestro Gatto: Teniamo allenata la mente

Come si può ravvivare la passione quando un nemico invisibile tiene tutto e tutti in ostaggio? Un nemico infido e oscuro, che ha stravolto il nostro stile di vita, annientato la quotidianità, il piacere del contatto fisico, del ritrovarsi al circolo anche solo per il rito mattutino del caffè. Le regole per limitare il contagio, e sostenere i tanti italiani che lottano per respirare, hanno trasfigurato anche il paesaggio abituale dei tennisti, lo hanno reso irriconoscibile, recintato e deserto, lasciando sullo sfondo campi desolatamente vuoti e muti. “La Nazione è ferma, ma il tennis non è sconfitto” ha annunciato Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi”. Possiamo continuare comunque a motivare i ragazzi, ha aggiunto, non fargli perdere la dimestichezza con la racchetta, stimolarli pure tra le mura domestiche. Magari prendendo spunto da Jannick Sinner, che qualche tempo fa raccontava di come riuscisse ad allenarsi contro le pareti di casa, provando ad accendere e spegnere la luce con pallina e racchetta. Quello del campione altoatesino tuttavia non è un esempio che molti possono imitare, almeno non nel soggiorno di casa. “Chi ha un giardino può provare a palleggiare al volo, ma se non hai questa opportunità devi lavorare su altri aspetti, curare la parte fisica con esercizi a corpo libero, che non richiedono l’utilizzo di alcuno strumento, e sollecitare il più possibile la parte mentale, importante quanto quella tecnica e quella atletica”. A pungolare così i suoi allievi è il maestro del Ct Trento Gianluca Gatto, che ha lanciato sul suo canale you tube una serie di lezioni per coinvolgere non solo gli agonisti, ma pure gli adulti che frequentano abitualmente i corsi serali in piazza Venezia. “Il vero problema adesso è mantenere viva la mente - spiega l’ex numero 306 al mondo — In attesa di poter tornare sul campo e riprendere gli allenamenti“. In questo momento insomma il modo migliore per colmare l’astinenza da tennis è allenare la testa. Praticare il Visual Training, una ginnastica oculare molto utile. “Anche semplicemente tenere la racchetta in mano di tanto in tanto è già di per sé una buona cosa, aiuta a conservare il giusto feeling, a non perdere la sensibilità o la confidenza con l’attrezzo. Poi è molto importante sforzarsi di visualizzare i gesti tecnici, le fasi di gioco, memorizzare i movimenti, proprio come fanno gli sciatori che mimano le loro azioni prima di scendere in pista.” Riuscire insomma a proiettare nella propria mente vere e proprie situazioni emotive, come quando si gioca un incontro. Per il professionista è sicuramente più facile lavorare su queste sensazioni. “Ma anche l’amatore può iniziare a riflettere sul suo gioco - prosegue il direttore tecnico della Scuola Tennis del Ct Trento - cercando di capire come si sente in campo e quali sono i suoi obiettivi. Ripetendo i gesti nella sua testa. Visualizzare significa sentire e percepire anche con i muscoli lo schema o l’azione di gioco. Non dimentichiamoci che l’informazione visiva e? spesso determinante per il successo di un atto motorio, ed è una cosa che posso fare pure stando seduto sul divano. Inoltre in questo modo il corpo non perde completamente la memoria del colpo.” Si dice spesso che riguardarsi qualche partita in televisione, studiare i match dei campioni siano degli ottimi rinforzi. “Vero. Ma bisogna osservare in maniera attiva, provando a identificarsi con chi è in campo, sforzandosi di vivere le stesse situazioni, come se si disputasse veramente una partita. Passare il tempo con la play station invece serve a poco.” Intanto tutta l’attività nazionale è stata ufficialmente congelata sino al prossimo 3 aprile, difficile però ipotizzare per quella data un graduale ritorno alla normalità. La sospensione del tour professionistico sino a giugno, decisa in questi giorni dall’ATP non induce a pensare positivo, almeno per ora. “Sembra di essere in un brutto sogno, o di trovarsi dentro un film di fantascienza. E la fine non pare ancora vicina - conclude amaro Gatto - La verità è che stiamo giocando un match durissimo, e se vogliamo vincerlo non c’è altro da fare che lottare tutti insieme, rispettando le regole e gli appelli che arrivano da autorità e medici.”

Il link per seguire una delle lezioni del maestro Gianluca Gatto
https://youtu.be/jmUgjQGXlyg

Autore
Luca Avancini

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